Vi siete mai chiesti cosa succede all’interno di uno scambiatore di calore a un impianto moderno dove abbiamo dei circolatori dove pompa a portata variabile? Lo sapete che un impianto di riscaldamento o affrescamento rimane a una potenza minore o uguale del 50% x l’80% del suo tempo utile? Ecco perché è importante sapere che cosa succede in un regime di portata variabile all’interno di uno scambiatore. La velocità si riduce. Si riduce l’efficenza di scambio termico. Le piastre vengono irovate, non in maniera omogenea, e questo fa sì che si crea un maggior sporcamento.
È da qui che nasce il brevetto della serie T, i brevetti della serie T di Alfa Laval. I brevetti sono l’Omega Fort, il Co-Flow e la capacità di accoppiare le piastre in maniera asimmetrica. In un impianto moderno, quindi voi avete bisogno di uno scambiatore che abbia all’infuori delle pompe e delle piastre che non siano circolari ma abbiano una forma adiomeca, che il canale del flusso del liquido del fluido sia un canale puro e non regolare, e che le piastre si possano accoppiare in maniera asimmetrica soprattutto nel momento in cui abbiamo un profilo termico tra primario e secondario molto differente. Potete continuare a pensare allo scambiatore come a un parallelepipedo di ferro, potete pensare allo scambiatore come un componente particolarmente fantascientifico oppure potete rivolgervi a uno specialista che possa darvi l’approccio giusto e corretto nel dimensionare uno scambiatore nel modo giusto rispetto a quello che è l’impiantistica odierna a portata variabile.
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